sabato 21 aprile 2012

Se il Titanic fosse stato costruito in Italia...

La gara d'appalto per la costruzione viene ovviamente falsata, assegnando il lavoro ad un'azienda napoletana con alle spalle dodici condanne per truffa, riciclaggio ed associazione a delinquere: la migliore disponibile in città. Iniziati i lavori in un cantiere del porto di Napoli, questi proseguono a rilento a causa di furti, sabotaggi e scarsa volontà dei dipendenti stessi, mal abituati ad un lavoro serio e duraturo. O forse, semplicemente, mal abituati al lavoro. Il Titanic viene così ultimato con 2 anni di ritardo. La cerimonia d'inaugurazione slitta perché, essendo costruita con cartapesta e muri in cartongesso, la nave non regge il primo impatto con l'acqua: un rinvio di altri sei mesi, giusto in tempo per consentire alla giunta partenopea uno show poco prima delle elezioni amministrative. Ed eccoci al viaggio inaugurale: Napoli-New York. I posti in prima classe sono occupati da politici, manager e dirigenti d'azienda, banchieri e una scorta pressoché illimitata di puttanoni, meglio noti come accompagnatrici o escort. Seconda classe occupata da tutti quelli che non sono riusciti a farsi raccomandare per andare in prima. In terza classe va la massa di borghesucci\mangiapasta\guardapartite, tra cui Giacomo da Castellammare di Stabia, detto Jack, che ha vinto il biglietto al videopoker. Jack vuol andare a New York per cercare di realizzare il suo sogno e il sogno di tutti i suoi avi: fare l'aiuto-pizzaiolo in una pizzeria d'asporto alla periferia della Grande Mela. Rosalinda, detta Rosa, è la figlia di un imprenditore veneto, e passeggia sul ponte per smaltire gli effetti di una pippata di coca. Jack la nota, la guarda. Lei lo guarda. Lui la guarda. Lei lo fa manganellare dalle sue guardie del corpo, la infastidisce la vista dei morti di fame, per giunta terroni. Fine.

Ah già, la nave affonda perché il capitano è un incapace, avendo conseguito il diploma al nautico grazie a Grandi Scuole, e va a scontrarsi contro la Corsica. Le scialuppe non bastano nemmeno per un quinto dei passeggeri, e le poche presenti sono in realtà canoe comprate in offerta al Decathlon. Muoiono quasi tutti mentre Barbara D'urso, passeggera sulla nave, filma tutto col cellulare, aggiudicandosi così il premio Pulitzer.

8 commenti:

  1. Storia alternativa: i terroni costruiscono la nave, all'inauguarazione la bottiglia di champagne la fa affondare. Fine

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  2. Beh dai, almeno muoiono un po' di "politici, manager e dirigenti d'azienda, banchieri e una scorta pressoché illimitata di puttanoni, meglio noti come accompagnatrici o escort".

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  3. Sarebbe divertente, se dai cantieri di Castellammare non fossero uscite navi come l'Amerigo Vespucci, orgoglio della marina militare italiana.
    Hai floppato, mio caro, hai floppato.

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  4. Questa è la migliore in assoluto...

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  5. Il fatto del videopoker l'avevo scritto pure io come stato il giorno che fecero il film. Quella partita è stata pressapoco ridicola.

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  6. Mio padre si avvicina dietro di me per capire come mai stia ridendo, da un'occhiata al titolo del blog e fa una poker face alla -miafigliaguardasitiporno?- Io, immobilizzata, incapace di dare spiegazioni. Ti odio.

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