giovedì 19 aprile 2012

Non si scherza sulla morte! E se lo fai devi morire atrocemente.

È morto un vip, sei triste, ti mancheranno le sue canzoni o i suoi (pochi) goal in serie C3 o le sue (inesistenti) vittorie in Motogp? Bene. Quale miglior modo di onorare la morte di questo sconosciuto, se non quello di augurare la morte a chi non lo rispetta? Arrivando addirittura a minacciare ed insultare gente a casaccio che non ha nessuna intenzione di piangere per uno morto famoso? Ma ve lo immaginate voi Morosini, in decomposizione, che si compiace di tutti quelli che in suo nome augurano la morte al primo che passa, colpevole solo di essere onesto e di ammettere "non lo conoscevo dunque la sua morte non mi tocca"? Ma dico io, ce lo vedete voi Lucio Dalla, mangiato dai vermi, che approva che in suo nome si minacci di morte qua e là? O Vasco, che dall'oltretomba.. No aspettate non è ancora morto, ma avete capito cosa intendevo. La verità è che ormai è più grave ridere della morte di uno sconosciuto che augurare atroci tormenti eterni a chi appunto non dimostra alcuna sensibilità o semplicemente non si rattrista più di tanto per la perdita di un "v.i.p.", mostrando pura indifferenza a riguardo. Il problema è far capire a questa gentaglia un paio di cosette: piangere un morto non lo riporta in vita, come deriderlo non lo ammazza nuovamente. Morta è e morto rimane. Oddio, poi se ve la prendete col falegname supereroe dopo 3 giorni son cazzi amari, ma quello è un caso limite....

4 commenti:

  1. La verità è che in questi casi si farebbe meglio a starsene zitti...non si fa bella figura nè insultando un morto, nè insultando chi insulta un morto, nè facendo passare ore e ore di servizi strappalacrime e disinformanti in TV.

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