"Non condivido ciò che dici ma sono pronto a morire affinché tu dica la tua stronzata"
giovedì 5 aprile 2012
Come fingersi tristi per commemorare il terremoto in Abruzzo.
Per prima cosa assicurarsi dell'esistenza dell'Abruzzo. In secondo luogo bisogna assolutamente condividere centinaia di catene a riguardo: Twitter, Facebook, sms, email, anche stampandole e infilandole sotto la porta ai vicini. Bisogna mostrarsi davvero abbattuti: nessuno deve sapere che in realtà a noi del terremoto non ce ne fotteva un cazzo il giorno stesso come non ce ne fotte un cazzo tre anni dopo. Sarebbe troppo da insensibili suvvia, davvero inaccettabile e immorale. E se ci capita sotto tiro qualcuno che, a differenza nostra, ha il buon senso di ammettere con schiettezza che se ne sbatte allegramente le balle de L'Aquila e company? Beh, in tal caso bisogna dare il meglio di noi: è solo insultandolo e segnalandolo che dimostreremo di essere davvero vicini agli Aquilani! E poi, giunta la mezzanotte, magicamente cesseremo di pensare alla causa dei terremotati e potremo tornare a condividere link animati su Facebook.
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Seems legit
RispondiElimina6 immOrale!1
RispondiEliminanOn si OffenDano gli Acquilani sOlO perke nOn esistOnO!
...per quello c'è Dio
orgaz, hai perfettamente ragione, condivido la tua opinione ;)
RispondiEliminaAmen.
RispondiEliminaTi impegni più tu a far vedere che te ne sbatti le palle che chi ti fa rosicare con insulti e segnalazioni
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